Sorbo e San Paolo
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Ben poche presenze rimangono della necropoli del Sorbo, quasi interamente sepolta con le costruzioni moderne. Si sono conservate solamente alcune tombe a dado e la famosa Tomba Regolini-Galassi, scoperta già nel 1863. Si tratta di una tombe principesca del VII sec. a.C., il cui tumulo venne poi incorporato in uno più grande di 48 metri di diametro. Questa circostanza la preservò dai saccheggi e permise di ritrovare la tomba intatta con il suo prezioso corredo. La struttura è costituita da due lunghi e stretti ambienti coassiali con due primitive nicchie laterali. Nella tomba furono trovate tre deposizioni: un incinerato nella nicchia destra e due inumati all’inizio e sul fondo del corridoio. Il corredo funebre, rappresenta uno fra i ritrovamenti più ricchi effettuati in una tomba etrusca. Esso comprende una Kline bronzea, scudi, armi, una biga, in carro a quattro ruote, bracieri e calderoni, buccheri, recipienti d’argento, avorio e oreficerie a granulazione e a filigrana. L’unica indicazione sulla identità di uno dei deposti che doveva essere stato un personaggio di alto lignaggio è incisa su due oggetti: “Mi Larthia” (sono di Larthia). I reperti sono esposti nel Museo Gregoriano Etrusco in Vaticano. La Necropoli di San Paolo è situata lungo l’antico percorso che collegava la città al porto di Alsium. Durante una campagna di scavo sono state rinvenute due tombe monumentali appartenenti ad uno stesso enorme tumulo di età orientalizzante, molto simili alla Tomba Regolini Galassi. Pur in parte saccheggiata, hanno restituito un ricco corredo di vasellame, proveniente principalmente dalla Grecia, tra cui spicca lo straordinario vaso in bucchero con iscrizioni e raffigurazioni di Medea, Dedalo e gli Argonauti. |