Greppe di Sant'Angelo
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Nella parte meridionale dell’altopiano della città, intorno all’originaria strada d’accesso (oggi strada di S. Antonio) proveniente dalla valle del Fosso della Mola, è venuta alla luce un’altra concentrazione di presenze archeologiche, alcune in parte rinvenute in scavi che sono tutt’ora in corso. Nell’area sovrastante la porta ci sono i resti di due santuari, di cui uno dedicato ad Ercole. A questo eroe, particolarmente venerato come una divinità a Caere, fu consacrata l’eccezionale coppa firmata da Eufonio, recentemente restituita all’Italia dal Getty-Museum di Malibu. A mezza costa lungo il pendio, si trova la necropoli rupestre di Greppe S. Angelo con la monumentale Tomba di Caronte, disposta con una facciata a due livelli con una scala comunicante. Essa fu in origine riccamente decorata con stucchi bianchi, due finte porte, lastre di fregi e modanature. Al di sotto si trovano le due camere tombali, la maggiore ha una copertura assicurata da una volta a botte, realizzata con grandi blocchi disposti a cuneo. Nel cortile, davanti alla tomba, vennero trovati oltre ad elementi della facciata, una statua di Caronte, due Sfingi alate e tre leoni sdraiati. La maggior parte dei ritrovamenti sono esposti nel Museo Nazionale Cerite. Proseguendo la strada a ridosso delle pareti tufacee si scorgono i resti di un edificio romano e un tratto di strada basolata. Sulla destra si estende un complesso termale costruito nell’età augustea, che in parte ha inglobato preesistenti costruzioni etrusche. |