Festa S. Antonio Abate
La festa, che decreta anche l'inizio del carnevale, ha luogo nell’antico Centro storico della città denominato “La Boccetta”, che custodisce la bellissima Chiesa intitolata a sant’Antonio con all'interno una pregiatissima statua lignea del Santo del XVIII secolo. I festeggiamenti si aprono con la Santa Messa e la visita guidata alla chiesa - recentemente restaurata - ed al Centro storico. Alle 14.00 solitamente è la volta del ritrovo degli animali, carri e mezzi agricoli nonché dei bambini mascherati, dando inizio alla processione per le vie del centro, con la partecipazione della Confraternita del SS. Sacramento. Al rientro della processione, come è tradizione, dalla loggia della chiesa si svolge la Benedizione degli animali e dei mezzi agricoli, dai cavalli fatti sfilare con maestria, ai carri creati per l’occasione con animali di ogni tipo. Al termine, vengono distribuiti panini, vino, frittelle, cioccolata e vin brulè. Una festa resa possibile dalla collaborazione tra la Parrocchia e la Pro – Loco, l'associazione dei Massari Ceretani, quella dei Cavalieri Etruschi ed infine dei gruppi Rionali. Si tratta di una manifestazione di antica tradizione nata per onorare Sant’Antonio Abate, uno dei più illustri eremiti della storia della Chiesa. Sant'Antonio è considerato anche il protettore degli animali domestici, tanto da essere solitamente raffigurato con accanto un maiale che reca al collo una campanella. Il 17 gennaio tradizionalmente la Chiesa benedice gli animali e le stalle ponendoli sotto la protezione del santo. La tradizione deriva dal fatto che l'ordine degli Antoniani aveva ottenuto il permesso di allevare maiali all'interno dei centri abitati, poiché il grasso di questi animali veniva usato per ungere gli ammalati colpiti dal fuoco di Sant'Antonio. I maiali erano nutriti a spese della comunità e circolavano liberamente nel paese con al collo una campanella. Secondo una leggenda del Veneto (dove viene chiamato San Bovo o San Bò), la notte del 17 gennaio gli animali acquisiscono la facoltà di parlare. Durante questo evento i contadini si tenevano lontani dalle stalle, perché udire gli animali conversare era segno di cattivo auspicio. La prima edizione di questa festa risale addirittura al 17 Gennaio 1712. |
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